Capita troppo spesso però di vedere pubblicità o articoli che parlino di “depuratori d’acqua”. Ma è un modo sbagliato di parlare: se l’acqua non è pura come possiamo aver bisogno di un depuratore? Quelli così definiti, non sono altro che sistemi che danno all’acqua le caratteristiche che preferiamo, secondo due tecniche attualmente esistenti: la filtrazione o l’osmosi inversa.
POSSIAMO MIGLIORARLA – L’acqua dunque non può essere “depurata” ma migliorata, trattata, affinata sì! Ad esempio l’acqua può avere un sapore migliore se noi togliamo il cloro con la filtrazione, oppure essere più salutare se viene rimosso l’arsenico, o i nitrati o altre sostanze nocive lì dove presenti (come pesticidi o altri inquinanti). Di fatto tutti questi processi non andranno mai a eliminare completamente i minerali importanti per la nostra salute. E’ anche vero che l’acqua totalmente priva di minerali, quindi demineralizzata e non bevibile, viene utilizzata in alcuni processi industriali o a casa dalle nonne o mamme quando stirano.
ADDIO ALL’ACQUA IN BOTTIGLIA – Per cui non chiamiamoli “depuratori”, utilizziamo piuttosto “sistemi che affinano l’acqua” o molto più semplicemente dei sistemi che ci aiutino a dire addio all’acqua in bottiglia, alle file nei supermercato, ai carrelli pieni di pesanti casse d’acqua, e salutare la vecchia abitudine legata agli anni ’70 e a un business oramai fuori moda: quello dell’acqua da bere dentro una bottiglia di plastica!
SEMPRE PIÙ ITALIANI SCELGONO DI BERE ACQUA A KM ZERO PER IL GUSTO, LA SICUREZZA E PER L’AIUTO CONCRETO CHE OFFRE NEL DIMINUIRE L’INQUINAMENTO DOVUTO ALLA PRODUZIONE DI PET E AL TRASPORTO SU STRADA.
di Aqua Italia:
La tematica acqua si impone con sempre maggiore frequenza sui media nazionali grazie alle numerose attività promosse in proposito. La sensibilità verso l’ambiente è sempre più accentuata soprattutto in seguito agli allarmanti dati rivelati da WWF nel “Living Planet Report” che dichiara che nel 2030, a causa dei ritmi di consumo attuali, saranno necessarie risorse doppie rispetto alle attuali. In particolare, l’impronta idrica è in costante aumento con impatti e ricadute su fiume e falde acquifere di tutto il mondo.
A questo proposito gli italiani si classificano come i primi consumatori di acqua minerale in Europa e i terzi al mondo. Questo causa un’alta immissione di CO2 per il trasporto su strada dato che solo il 18% delle bottiglie viaggia su rotaia. Inoltre, per la produzione delle stesse vengono utilizzati circa 350 mila tonnellate di PET, con un consumo di 665mila tonnellate di petrolio e un’emissione di gas serra di circa 910mila tonnellate di CO2 equivalente [Fonte: Legambiente].
Ecco perché l’acqua del rubinetto è una scelta concreta verso un’ambiente più sostenibile. In questa direzione, infatti, si sono espressi il 74% degli italiani che dichiarano di aver bevuto negli ultimi 12 mesi acqua potabile del rubinetto trattata e non [Fonte: CRA Nielsen 2010 per AQUA ITALIA (Associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie) federata ad ANIMA (Confindustria)].
Inoltre, il 20,4% di chi dichiara di berla motiva la scelta adducendola ai maggiori controlli effettuati rispetto alla minerale in bottiglia.
Per assicurare in modo continuativo la sicurezza e l’accettabilità della fornitura acquedottistica, è stata presentata l’edizione italiana del Manuale del Piano di Sicurezza per l’Acqua (Water Safety Plan) redatto dal Centro di Ricerche in Bioclimatologia Medica, Biotecnologie, Medicine Naturali e Talassoterapia dell’Università degli Studi di Milano.
Questo contribuirà a mantenere alta l’efficenza del servizio che garantisce già oggi in tutta Italia un’acqua che nulla ha da invidiare alla cugina in bottiglia. A tal proposito, l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (Oms) si prefissata lo scopo di raggiungere il ”MillenniumDevelopment Goal” sull’acqua potabile ovvero fare in modo che entro il 2015 piu’ del 90% della popolazione globale beva da sorgenti sicure.
La qualità dell’acqua degli acquedotti, però, in Italia è garantita nei parametri di legge in tutte le città fino al contatore. Per assicurarsi che i parametri vengano rispettati fino al punto d’uso, basta rivolgersi ad aziende specializzate e competenti reperibili sul sito aquaitalia.it per effettuare, in caso di necessità, i trattamenti necessari e contribuire così alla formazione di una nuova cultura dell’acqua e a preservare un ambiente migliore per le generazioni future.
tecnologia
Il SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO a “BANCO DI GHIACCIO” consiste in due serpentine, una in acciaio inox ed una in rame, immerse una vasca piena d’acqua. La serpentina in rame contenente il gas frigorifero, GHIACCIA L’ACQUA contenuta all’interno della vasca dell’EROGATORE D’ACQUA producendo una riserva di freddo la quale a sua volta raffredda l’ACQUA POTABILE che scorre all’interno dell’altra serpentina, in acciaio inox. In questo modo si ha una maggiore performance del refrigeratore e soprattutto si assicura l’igiene e la QUALITÀ DELL’ACQUA che è in continuo scorrimento e non resta mai ferma nei serbatoi.