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L’acqua buona, senza l’ingombro delle bottiglie

Gli erogatori d’acqua destinati al settore della ristorazione risolvono in maniera qualificata ed efficace il problema della gestione e conservazione delle acque in bottiglia. I sistemi di filtrazione interni rimuovono dall’acqua di rete odori, sapori e composti a base di cloro, lasciando inalterato il contenuto salino.

Erogatori Acqua specifici per ogni esigenza

Ci sono erogatori d’acqua per tutte le necessità, divisi in soprabanco e sottobanco, con gli accessori necessari, e per portata oraria di refrigerazione. Per i Bar consigliamo impianti piccoli, con servizio a bicchiere o bottiglia non continuativa. Per i ristoranti è invece più opportuno optare per erogatori potenti.

Acqua frizzante e carica batterica, alcuni miti da sfatare

La carica batterica nell’acqua potabile trattata è un argomento complesso e di grande attenzione nel settore del trattamento acqua. Negli ultimi anni notevole è lo sviluppo del mercato e della tecnologia per impianti di spillatura per l’acqua sempre più efficienti e performanti.

La presenza di microganismi nell’acqua destinata al consumo umano è fonte di gravi rischi per la salute umana ed è normato in maniera drastica dalla normativa vigente.

Gli erogatori d’acqua frizzante generalmente sono dotati di tre vie per l’acqua liscia a temperatura ambiente, fredda e frizzante. Dove il maggiore utilizzo è legato all’acqua fredda e frizzante.
Il controllo microbiologico degli impianti viene eseguito spesso solo sull’acqua a temperatura ambiente, perchè ritenuta giustamente, quella più a rischio. L’assenza di cloro copertura, lo scarso utilizzo, e la temperatura ambiente sono i fattori che portano ad una potenziale crescita microbica maggiore. Per molti questo è la base di una leggenda metropolitana…

La leggenda metropolitana dell’acqua frizzante immune alla carica batterica.

La differenza di Proliferazione batterica tra l’acqua frizzante e quella liscia è legata non alla quantità, ma alla velocità di sviluppo delle colonie. Per essere più precisi e facili da comprendere, a partità di condizioni, ossia temperatura e utilizzo, la crescita microbica è più lenta nell’acqua frizzante (di poco), quindi se nella fase inziale abbiamo una differernza di colonie, dopo un prolungato tempo di inutilizzo, la carica batterica raggiunge lo stesso valore.
L’influenza del pH non è determinante, in quanto i batteri nella massa, possono essere acidofili o alcalofili senza una preferenza di parte.
L’acqua frizzante NON è anerobica, ossia la Co2 disciolta ridusce ma non elimina l’ossigeno disciolto in acqua

Il condotto dell’acqua frizzante presenta minori rischi di crescita microbica, perchè?

Il primo punto a favore della pulizia è l’uso frequente e l’azione meccanica detergente dell’acqua frizzante. Il moto turbolento e l’azione delle bolle favoriscono il “lavaggio” dei condotti e la rimozione del biofilm. La bassa temperatura è un’altro fattore che rallenta la crescita batterica (stiamo sempre parlado delle famiglie di batteri che possono influenzare il corpo umano) e ben sappiamo che gli erogatori d’acqua frizzantre sfruttano proprio la bassa temperatura per rendere più semplice la soluzione della Co2 in acqua.

La crescita microbica negli erogatori d’acqua collegati alla rete idrica, siano essi nella ristorazione che in ambito domestico, può essere un rischio, sopratutto quando non valutato e gestito.
La sanificazione dei condotti d’acqua frizzante, così come accorgimenti costruttivi sono punti importanti per garantire acqua sempre sana.

Tecniche di vendita e validità del trattamento dell’acqua potabile, il giochini di scambiare il “cosa”, con il “come”

Altroconsumo come sempre, batte sulle tecniche di vendita per disprezzare il mondo del trattamento dell’acqua potabile al punto d’uso.Un metodo sporco quando non si hanno altri argomenti.Comprare un auto usata è del tutto normale, se poi un venditore disonesto cambia il Km reali, non vuol dire che non si possa più comprare un’auto usata.
Distinguere da aziende con tecniche di vendita aggressive o truffaldine da azienda che operano nel pieno rispetto della normativa vigente, nel nostro paese esiste una normativa precisa, il DM25-2012 sul trattamento acqua potabile – , sarebbe il minimo per un giornale che non cerca lo scandalo ma vuole informare.

Sulla questione dei Nitrati, Altroconsumo ben fa a ribadire che il limite di legge dei 50 mg/litro è del tutto conservativo a tutela della salute dei consumatori. Magari se avesse competenza in materia, potrebbe far notare che per le acqua minerali, se sotto i 10 mg/l possono fregiarsi della dicitura –indicate per l’infanzia. Da capire se è sbagliata la legge che permette tale dicitura…..
Quali sono le maggiori sfide per lavorare nel settore HoReCa?

Tenteremo di rispondere ad alcune di queste domande sul cambiamento in atto nel settore HoReCa riguardo alla domanda di refrigeratori. Questo mercato, governato da sempre dall’acqua imbottigliata non è di semplice accesso. C’è voluto del tempo per convincere gli operatori del settore che avrebbero potuto risparmiare tempo e soldi con l’installazione di un refrigeratore d’acqua nei loro ristoranti, le maggiori preoccupazioni al riguardo si concentravano sull’affidabilità del prodotto e dell’efficenza del servizio di manutenzione. Le preoccupazioni sono però svanite nel momento in cui hanno ricevuto un refrigeratore collegato alla rete idrica, grazie al quale hanno potuto sperimentare i vantaggi collegati a questi macchinari. Niente ordini d’acqua dai fornitori, nessun costo di trasporto o immagazinaggio, ai quali aggiungere il tempo risparmiato nel servizio ai tavoli.

Un altro importante benefit collegato a queste installazioni è la crescente richiesta da parte dei consumatori di prodotti eco-friendly. Grazie alla raccolta differenziata i consumatori finali hanno provato in prima persona l’ingombro derivante dall’accumulo di bottiglie in plastica e sono diventati più sensibili al tema del riciclaggio. Il cliente potrà quindi ordinare acqua fresca, liscia o frizzante, a km 0. Il consumatore finale ha una crescente coscenza ecologica, e nel futuro prossimo questa sarà una solida realtà. Installare un refrigeratore AQuaMatic elimina anche i consumi e gli ingombri dovuti agli enormi frigoriferi utilizzati per refrigerare l’acqua imbottigliata.

Mineracqua contro Soda Stream, i rischi per il nostro settore
E’ di questi giorni la notizia che il tribunale di Treviso ha condannato nuovamente la multinazionale Soda Stream, oggi di proprietà della Pepsi Cola, per pubblicità ingannevole intimando la cessazione delle campagne pubblicitarie a mezzo video posti sui circuiti media e sui social media.

Le ragioni di Mineracqua

Il tribunale ha quindi dato ragione a Mineracqua che ha intentato la causa dato che si tratta“di pubblicità ingannevole, fuorviante, lesiva della concorrenza e gravemente pregiudizievole all’immagine dell’acqua minerale naturale e delle imprese che la imbottigliano”.
Le motivazioni della sentenza sono pericolose per il nostro settore, sopratutto per quelle aziende che fanno leva sugli aspetti negativi del confezionamento dell’acqua nelle bottiglie di plastica.

Leggiamo: l tribunale pur ritenendo che “il sistema di gasatura commercializzato da Sodastream sembra collocarsi in un settore merceologico differente rispetto alla produzione e alla vendita di acqua minerale naturale”, ha ravvisato “un rapporto di concorrenza diretta con i prodotti e le attività delle imprese federate in Mineracqua poiché vi è una sostanziale identità del bisogno del consumatori che essi si prefiggono di soddisfare”.

 Sussiste, insomma, a parere dei giudici, “un rapporto di concorrenzialità fra prodotti tutte le volte in cui essi siano, agli occhi dei consumatori, dei beni succedanei: sono quindi in concorrenza i beni che possono sostituirsi l’uno all’altro nel consumo, o nella produzione, dando risultati più o meno vicini tra di loro”. Il fatto che non ci siano riferimenti diretti o indiretti ad un marchio non modifica la questione in quanto:

“E’ evidente invece l’allusione implicita al bene rappresentato dalle acque minerali imbottigliate, se non altro per le innumerevoli rappresentazioni visive di bottigliette da mezzo litro trasparenti”, ha scritto il tribunale. Nel caso dei tre video abbiano“screditato il mondo delle industrie delle acque minerali, veicolando il messaggio di un nesso inscindibile tra la moltitudine di plastica e l’acquisto di bottiglie di acqua e l’inquinamento indiscriminato di ogni area della Terra”.

I rischi per il settore del trattamento acqua al punto d’uso

Le motivazioni sono pesanti e devono far ragionare bene sul tipo di comunicazione che si intende effettuare. La strategia di comunicazione e il posizionamento del nostro prodotto deve essere fatto ragionando su rischi e opportunità.
Al momento appare ovvio che i colossi delle Acque minerali e la loro associazione non andranno in causa con il piccolo installatore di provincia che gestisce, vende o noleggia qualche centinaio di impianti per il trattamento acqua. Ma… una porta è stata aperta e bisogna fare attenzione a cosa si dice e come lo si dice.

Di fatto per i giudici di Treviso, il nostro prodotto non è equiparabile all’acqua minerale. Questo già lo sapevamo in maniera chiara conoscendo i fondamenti legislativi completamente diversi e non c’era bisogno di una sentenza di un tribunale per chiarirlo. Il punto è che nella comunicazione non è possibile accostare le due classi merceologiche e metterle in concorrenza tra loro.
Cosa vuol dire precisamente? Significa che non è possibile accostarle per screditarne una a vantaggio dell’altra. Sono due prodotti totalmente diversi.

C’è da aspettarsi l’utilizzo strumentale al limite del temerario nei confronti di chi proporne sistemi di trattamento dell’acqua potabile al punto d’uso. Il consiglio è quindi di concentrare le energie nella comunicazione alla propria clientela esaltando le virtù dell’acqua potabile trattata ed evitando il più possibile il confronto tra le due classi merceologiche, soprattutto quando lo scopo è di screditarne una al posto dell’altra.

Da gennaio 2021 sara VIETATO utilizzate plastica usa e getta.
Un taglio netto dei abitudini di tanti cittadini.
La direttiva sulla plastica monouso stabilisce norme più severe per i tipi di prodotti e di imballaggi che rientrano tra i dieci prodotti inquinanti più spesso rinvenuti sulle spiagge europee. Inoltre, vengono introdotte misure specifiche per ridurre l’uso dei prodotti in plastica maggiormente dispersi nell’ambiente.

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