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Una nostra cliente ci scrive dopo aver installato un sistema di depurazione dell’acqua :)

Abbiamo eliminato le bottiglie di plastica.

Il primo passo è stato quello di scegliere un depuratore dell’acqua. Non ho mai pensato di installare in casa dei grandi depuratori, per intenderci, quelli che si montano sotto il lavandino. Perché? Per il costo eccessivo rispetto alla resa.

Mi sono informata, ho letto, ho cercato di documentarmi il più possibile e soprattutto di confrontarmi con altre mamme. Alla fine,
grazie ai consigli di amici è documentato su internet ho contattato l’azienda AQuamatic

Innanzitutto si può contare su un servizio clienti molto efficiente: io ho inviato le foto del mio rubinetto per capire se era compatibile e
mi hanno risposto in 24 ore.

Lo usiamo da circa 3 mesi e ne siamo pienamente soddisfatti: il sapore dell’acqua è buono e siamo più sereni, perché tutti dicono che l’acqua di Perugia è buona, per un po’ mi spaventano le tubature (vecchie).Il sistema di microfiltrazione dell’acqua (come mi spiegava il ragazzo) mi fa sentire più serena soprattutto verso i bambini. Usiamo l’acqua depurata anche per sciacquare frutta e verdura.

Tra l’altro l’acqua nelle bottiglie di plastica che usavamo prima non so quanto fosse più sicura, considerando che la plastica lasciata al
sole (come spesso accade nel trasporto) rilascia sostanze nocive.

Attenzione, prima di stipulare un contratto.

In diversi settori commerciali vengono segnalate truffe ai danni del consumatore finale, ed anche in quello riguardante le tecnologie per il trattamento domestico dell’acqua non sono mancate tecniche di vendita fraudolente. Un modo per starne alla larga è quello di effettuare
una ricerca online dove sono presenti diversi informazioni al riguardo, anche se non sempre sono chiare e semplici da capire per il consumatore. In questo articolo dal titolo “La bufala dell’acqua depurata” si parla per tutto il tempo di un servizio televisivo che è stato successivamente rettificato e precisato dall’autore stesso dove viene spiegato bene che questa tecnica di vendita non ha nulla a che vedere con l’efficacia degli impianti ad osmosi inversa. Peccato che nell’articolo la rettifica sia stata confinata in poche righe a fondo pagina,
lasciando invariato titolo e contenuto…

Una delle truffe più diffuse per vendere i depuratori d’acqua a osmosi inversa è in atto ormai da molti anni e persiste, nonostante le molteplici segnalazioni anche da parte dei media. Si tratta del test elettrolisi, una tecnica di vendita messa in atto da alcuni venditori porta a porta di impianti osmosi inversa.

La truffa elettrolisi

Nel fatto che la formazione dei depositi e la colorazione dell’acqua non dipende dalla sua qualità, bensì dal materiale di cui è costituito l’anodo del precipitatore elettrolitico stesso:ferro. Il ferro, durante l’elettrolisi,reagisce con gli ioni ossidrile presenti nell’acqua per generare idrossidi insolubili, responsabili della colorazione osservata; se venisse usato per l’anodo un materiale diverso non si osserverebbe alcuna formazione di depositi colorati, per nessun tipo di acqua.

Quindi è assolutamente FALSO sostenere che il colore e i depositi che precipitano sul fondo del bichiere dipendano dalla presenza di sostanze nocive presenti nell’acqua di rete. Con l’acqua osmotizzata i depositi non ci sono perché tale acqua, se non miscelata (tutti gli impianti sono dotati di un dispositivo di regolazione del contenuto salino che nel test non viene però volutamente usato)

Con la prova dell’elettrolisi non si dimostra quindi la qualità di un’acqua!!!!!

Acqua minerale: i consumi italiani sono da record mondiale. Un disastro ambientale ed economico, ma l’industria è soddisfatta

numeri fanno paura: 221 litri a testa all’anno. Di fronte a questo poco invidiabile record che dovrebbe mortificare l’animo di qualsiasi persona con un minimo di coscienza ambientalista, c’è chi riesce a vedere aspetti positivi. La Federazione italiana delle industrie delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente (Mineracqua), per esempio, con una certa soddisfazione dice che il volume di acqua minerale venduta negli ultimi 15 anni è cresciuto di 3 miliardi di litri, arrivando a 14,8 miliardi nel 2018.

Precisano inoltre che il quantitativo di plastica usata per le bottiglie è rimasto invariato, perché i contenitori sono più leggeri del 30-35%, ma dimenticano di dire che questo aspetto rappresenta un enorme risparmio sui costi di produzione visto che la materia prima ha praticamente costo zero. L’associazione ribadisce che la nuova direttiva sul divieto dell’uso di plastica per piatti, bicchieri, posate… non riguarda le bottiglie di minerale, anche se le aziende sono impegnate a ridurre l’impatto ambientale e sperano di riuscire a realizzare il 25% delle bottiglie in materiali riciclati entro cinque anni.

La realtà è che i consumi di acqua minerale in Italia hanno raggiunto livelli stratosferici e si fa finta di non vedere il disastro ambientale ed ecologico. Le bottigliette di acqua sono il rifiuto plastico abbandonato più presente nelle spiagge e nelle città, ma nessuno dice che l’unica ricetta per limitare il problema è diminuire drasticamente i consumi. Ogni anno quasi 15 miliardi di bottiglie circolano nelle case degli italiani, nei ristoranti, nelle collettività e questo ci colloca sul gradino più alto al mondo come consumatori di bottiglie di acqua minerale. Questo succede anche se l’acqua di rubinetto nella stragrande maggioranza delle città è buona. La gente però, accerchiata dalla pubblicità dei produttori di minerale, non ci crede e ha dei dubbi, il più delle volte immotivati, verso il rubinetto. Pochi giorni fa al bar dell’aeroporto di Catania ho chiesto un bicchiere d’acqua del rubinetto e mi hanno dato un bicchiere di minerale, chiedendomi se andava bene lo stesso. La stessa scena però si ripete anche a Milano e in altri posti e dimostrazione di quanto sia la sfiducia nell’acqua di rete

Cosa fare per invertire la rotta e ridurre i consumi? Ricette miracolose non esistono perché la lobby dell’acqua minerale è forte e ogni anno attraverso spot e pubblicità distribuisce decine di milioni di euro a giornali, tv, radio e siti internet reticenti a rilanciare le cattive notizie su questo mondo. Qualcuno propone una campagna Rai per invitare i consumatori a bere l’acqua del rubinetto al posto della minerale. Altre idee ci sono ma difficilmente andranno in porto perché nessuno vuole scontentare Mineracqua. Il Fatto Alimentare non ospita pubblicità di acque minerali perché riteniamo che nella maggior parte dei casi sia una scelta immotivata, un insulto all’ambiente e al portafoglio.

Bonus fino a 1000,00 € ogni famiglia che installa un sistema di depurazione dell’acqua da bere, e fino € 5000,00 per ogni attivita’
(ANSA) – ROMA, 18 NOV – Vuoto a rendere non solo per il vetro ma anche per i contenitori di plastica per acqua e bibite, saponi, detersivi, shampoo, e pure per le lattine. E’ una delle proposte di modifica alla manovra del Movimento 5 Stelle per ridurre l’uso della plastica. Tra gli emendamenti anche una detrazione fino a 1000 euro per chi installa a casa i filtri per l’acqua (e 5mila per chi li mette in bar e ristoranti), un ecobonus per alberghi e strutture ricettive ‘eco-sostenibili’ e un programma ‘Mangiaplastica’ con incentivi ai Comuni che installano ecocompattatori. (ANSA).

Il bonus rubinetti viene tradotto in una detrazione pari a mille euro destinata a coloro che decidono di installare in casa dei filtri per la depurazione dell’acqua che scorre dal rubinetto. Tale somma è destinata ai privati. Diversa è la storia per ristoranti e bar e altre attività commerciali, dove la detrazione arriva a 5 mila euro.

Perché il bonus rubinetti aiuta a ridurre il consumo della plastica
L’obiettivo del bonus rubinetti è quello di scoraggiare l’acquisto dell’acqua in bottiglia a favore di quella del rubinetto filtrata. In questo modo si riduce il consumo della plastica. Inoltre per i consumatori ci sarebbero altri vantaggi.

I privati, installando i depuratori dell’acqua a casa grazie al bonus rubinetti, non dovrebbero più portare pesanti casse d’acqua in casa. Questo vale soprattutto per le persone sole e anziane, ma anche per chi deve fare le scale senza l’ascensore. In molti però, fino ad ora, hanno rinunciato a questi filtri per la depurazione dell’acqua. Talvolta la loro installazione risulta essere troppo costosa e non tutti possono o vogliono investire una cifra di questo tipo. Il bonus rubinetti cerca così di far risparmiare i cittadini, sia privati che aziende, con questo bonus rubinetti di mille o 5 mila euro.

Inoltre in alcuni comuni, pur essendo potabile l’acqua del rubinetto, questa può risultare troppo ricca di calcare. Anche in queste circostanze filtrare l’acqua del rubinetto può risolvere il problema.

Gli altri provvedimenti per ridurre il consumo della plastica
In Commissione Bilancio al Senato, il Movimento 5 Stelle ha presentato altri emendamenti che vanno nella direzione di ridurre l’uso della plastica. Per esempio si punta a incentivare l’utilizzo di plastica riciclata, si vuole introdurre la pratica del vuoto a rendere sia per detersivi che per bevande. Sul tavolo c’è anche la riduzione dell’aliquota Iva per l’uso di pannolini per bambini lavabili e assorbenti femminili biodegradabili, così come altri prodotti igienici.

Insomma, dal Governo arrivano segnali importanti al fine di rispettare l’ambiente e ridurre l’utilizzo della plastica.

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